Pietrarubbia
Il Borgo dei Metalli – Dotato di un’imponente Castello, Pietrarubbia sorge su una roccia di pietra rossa a picco sulla vallata sottostante. Grazie alla sua posizione strategica, su una delle vie di comunicazione principali all’epoca del Ducato di Urbino, ricoprì il ruolo di baluardo difensivo.
Pietrarubbia fu teatro di sanguinose battaglie: dapprima tra le fazioni guelfe e ghibelline all’interno della casata dei Montefeltro e successivamente tra i Montefeltro ed i Malatesta che si contesero per lungo tempo il dominio.
Verso la metà del 1400 Federico da Montefeltro riuscì a primeggiare sulla casata riminese conquistando definitivamente tutti i castelli, tra cui Pietrarubbia, che entrarono a far parte del Ducato di Urbino.
Il Castello di Pietrarubbia fu oggetto di ristrutturazione, inserendosi in un ampio piano di riorganizzazione di tutte le fortificazioni del Montefeltro, curato dal famoso architetto Francesco di Giorgio Martini.
Il declino e la rinascita del Borgo
I secoli successivi portarono Pietrarubbia verso una fase di declino e progressivo abbandono. Infatti in periodo di pace l’importante funzione difensiva del Castello era divenuta superflua.
Come avvenne per la gran parte dei castelli, gli abitanti si spostarono gradualmente verso valle, più adatta ad un’economia commerciale per lo scambio di merci e bestiame.
L’antico borgo si spopolò completamente negli anni ’60 andando incontro ad una fase di ulteriore declino.
Grazie all’intervento del celebre scultore Arnaldo Pomodoro, negli anni ’90 Pietrarubbia ritrovò parte del suo splendore. Lo scultore fondò il T.A.M., una scuola dedicata al trattamento dei metalli, situata proprio del nucleo storico del borgo, coinvolgendo artigiani, artisti e docenti di fama internazionale e studenti.
Ad oggi il borgo si presenta completamente ristrutturato e, pur non essendo abitato stabilmente, è frequentato dai tanti curiosi attratti da questo museo a cielo aperto.
Il Torrione di Pietrafagnana
A pochi chilometri di distanza si trova l’affascinante conglomerato roccioso di Pietrafagnana, detto anche Dito del Diavolo o del Gigante. Il suo bizzarro aspetto, che ricorda un’enorme mano che fuoriesce dal sottosuolo con l’indice puntato verso l’alto, lo ha reso protagonista di numerose storie e leggende.
La Chiesa di Sant’Arduino
Altro luogo di grande interesse è poi il complesso di Sant’Arduino, comprendente una chiesa, oggi sconsacrata, carica di storia (risale al periodo romanico), un campanile ed alcuni edifici in stato di abbandono.
Il fascino del sito è dato soprattutto dalla particolare posizione. Sant’Arduino, arroccato su uno sperone di roccia panoramico, è posto proprio di fronte al Castello di Pietrarubbia.
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